LINEE GENERALI

G. Lilliu, La civiltà nuragica, Sassari 1982,

Durante l’Età del Ferro «… salvo limitate accessioni, di nuovi nuraghi sostanzialmente non se ne fabbricassero più. Soltanto taluni, tra i più monumentali [...] destabilizzati in tutto o parte del corpo murario da cedimenti statici o da attacchi di guerra, vengono ristrutturati e ampliati, con vasti e radicali interventi restauratori ».

«È notevole il fatto che alcuni e non irrilevanti nuraghi subiscano parziali demolizioni già all'inizio della Fase IV [= 900 a.C.; n.d.a.], e altri vengano trasformati nell'uso, diventando principalmente luoghi o ricettacoli di oggetti del culto ».

 

V. Santoni 2001, Presentazione, in "Argyrophleps Nesos. L'isola dalle vene d'argento. Esploratori, mercanti e coloni in Sardegna tra il XIV e il VI secolo a.C., catalogo della mostra", Fiorano Modenese 2001.

«In numerosi casi, luoghi del sacro e abitati, così pure alcuni nuraghi di tipologia complessa, in cui maggiori possono essere le motivazioni alla continuità dello sviluppo, subiscono poi a loro volta, e in numerosi casi, il tracollo definitivo in corrispondenza di fasi medio e conclusive del Bronzo Finale, solo talvolta raggiungendo le fasi iniziali della prima età del Ferro [...] Un evento di profonda cesura sulla preesistenza culturale megalitica, che attende idonee verifiche, è altresì dato dal mutare della ideologia e delle forme funerarie, in corrispondenza del Bronzo Finale, e ai limiti con la prima età del Ferro ».

 

G. Manca, Il mito dei giganti e il Nuragico, in “Sardegna Antica”, n° 9, 1996,  p.19:

Nei «... secoli della cosiddetta Età del Ferro (dal IX secolo a.C. in poi) […] gli esiti stratigrafici riferibili alle strutture architettoniche non lasciano dubbi sulla vasta distruzione di quegli elementi che furono propri dei Nuragici. Sugli abbandoni e talvolta sulle rovine di nuraghi, di villaggi ed antemurali, si fondarono i nuovi villaggi e i nuovi luoghi di culto. »

 

G. Manca, Premessa critica, “A.M.Centurione, Studii recenti sopra i Nuraghi e loro importanza, Prato 1886-1888”, repr. Nuoro 1995, p. 39, nota 6

«È abbastanza comune osservare in numerosi monumenti dell’interno dell’Isola, come le ceramiche del IX, VIII e VII sec. a.C. sovrastino situazioni di chiaro abbandono, indiscutibilmente attestato dai crolli delle strutture propriamente nuragiche.»

 

U. Badas, Dom'e S'Orcu in Pran'e Siddi, in G. Serreli - D. Vacca (a cura di), Aspetti del megalitismo preistorico, Dolianova 2001.

«La pratica della sepoltura collettiva sembra sia venuta meno all'inizio del I millennio a.C.»

 

G. Manca, Premessa critica, “A.M.Centurione, Studii recenti sopra i Nuraghi e loro importanza, Prato 1886-1888”, repr. Nuoro 1995, p. 81, nota 18;

G. Manca, S’Ena de sa vacca: rilettura di un monumento, in "Sardigna Antiga", n. 6, 1990, pp. 17-20;

G. Manca, Sedda sos Carros (Oliena), riflessioni e spunti critici, in “Sardigna Antiga”, n. 7, 1991, pp. 17-20.

«Altre tombe di giganti mostrano di essere state completamente smontate e altre ricostruite rozzamente, secondo l'antico modo dolmenico, a segno di una involuzione culturale…».

 

SARDEGNA MERIDIONALE

 

Barumini – Su Nuraxi

G. Lilliu-R. Zucca, Su Nuraxi di Barumini, Sassari 1988.

« per una grave emergenza (bellica ?) che ci sfugge, il centro di vita di Su Nuraxi andò quasi per intero distrutto. Il nuraghe rimase in piedi e praticabile eccetto che le parti terminali, l'antemurale fu scapitozzato per metà della sua elevazione, del villaggio rimasero alcune case più robuste, sfuggite al saccheggio, poi ristrutturate. Per un certo tempo il luogo restò disabitato, e il crollo dovuto alla prima devastazione e al successivo abbandono, andò man mano accumulandosi, tanto che, alla ripresa della frequentazione umana, il sito presentava l'aspetto di un desolato campo di rovina. E sulle rovine, in parte pianeggianti in parte in pendio nelle prossimità dell'antemurale e del nuraghe, i reduci rifondarono l'abitazione, costruendo un nuovo agglomerato ».

 

Gesturi – Nuraghe Bruncu Madugui

U. Badas, Il nuraghe Bruncu Madugui di Gesturi: un riesame del monumento e del corredo ceramico, in “Quaderni Sovrintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari e Oristano”, vol. 9, 1992.

« I materiali ceramici sono tutti riferibili alle fasi finali dell'Età del Bronzo [...] forme che scompaiono nella 1° Età del Ferro. Mancano totalmente le decorazioni "geometriche" a cerchielli concentrici e spezzate sia impresse che brunite. Il villaggio Bruncu Madugui non vide quindi il sorgere della 1° Età del Ferro e una cesura netta conclude la sua esistenza sull'altopiano ».

 

Lunamatrona – Nuraghe Pitzu Cummu

V. Santoni, Il nuraghe Su Nuraxi di Barumini, Sovrintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari e Oristano, collana “Guide e Studi”, n° 2, Quartu S.E. 2001.

« All'avvio del Bronzo Recente (inizi del XIII sec. a.C.) [...] si data il crollo dei mensoloni di basalto, all'interno del cortile del nuraghe complesso di Pitzu Cummu di Lunamatrona».

 

Serrenti – Nuraghe Sa Serra

A. Usai, La stazione nuragica di Sa Serra (Serrenti), in “Quaderni della Sovrintendenza Archeologica per le Provincie di Cagliari e Oristano”, vol. 5, 1988.

Si deve « porre l'abbandono dell'abitato di Sa Serra al più tardi nella fase iniziale del Bronzo Finale ».

 

Villasor – Nuraghe Su Sonadori

A. Usai - V. Marras, Il nuraghe Su Sonadori e altre testimonianze archeologiche in agro di Villasor, in "Castello di Sorris", catalogo della mostra, 2000.

« la vita del complesso si arresta in un momento ben definito, segnalato verso il 1200 a.C., senza frequentazioni successive, sino al tardo riutilizzo con nuove strutture di epoca romana repubblicana (II-I sec. a.C.). L'abbandono degli ambienti pare abbastanza repentino, lasciando ancora sul posto gran parte degli arredi domestici ».

« Sotto un consistente accumulo di crollo [...] nell'ultima fase di occupazione (circa 1350-1200 a.C.), la camera del mastio era adibita a deposito di derrate alimentari ».

 

 

SARDEGNA CENTRALE

Orroli – Nuraghe Arrubiu

F. Lo Schiavo - M. Sanges, Il nuraghe Arrubiu di Orroli, “Guide e Itinerari”, vol. 22, Roma 1994.

« La costruzione della torre centrale, contemporanea a quella del bastione pentalobato, si colloca alla fine del XIV secolo ed il suo abbandono si è verificato fra la fine dell'età del Bronzo Finale e l'inizio del Ferro (circa IX secolo a.C.) ».

« Nel complesso, l'esplorazione (archeologica, n.d.a.) conferma l'utilizzo dell'intera area in età romana avanzata, senza continuità con l'occupazione nuragica, anzi dopo un lungo periodo di abbandono di almeno sei secoli (dal IX-VIII al II sec. a.C.) ».

 

F. Lo Schiavo, Nuraghe Arrubiu (Orroli, Nuoro), in A. Moravetti - C. Tozzi (a cura di), Sardegna, "Guide Archeologiche. Preistoria e Protostoria in Italia", vol. 2°, Forlì 1995.

« La struttura del pentalobato cadde prima o all'inizio del periodo cosidetto "geometrico" ricolmando il cortile centrale di circa 500 metri cubi di materiale di crollo, incluse le pietre finemente lavorate del coronamento del terrazzo della torre centrale [...] A quanto pare, la sovrastruttura cadde tutta contemporaneamente ed è possibile che la subitaneità e le dimensioni del crollo - dovute a cause ancora ignote - abbiano impedito la prosecuzione della vita sul sito: infatti è stato constatato il totale abbandono ».

 

Mogoro – Nuraghe Cuccurada

E. Atzeni - R. Cicilloni - G. Ragucci - E. Usai, Il complesso megalitico pre-protostorico di Cuccurada - Mogoro (OR), in G. Serreli - D. Vacca (a cura di), “Aspetti del megalitismo preistorico”, Dolianova 2001.

« Lo scavo stratigrafico del grande cortile centrale ha messo in luce la presenza di capanne probabilmente del Bronzo Finale, con opere murarie che riutilizzano conci e mensoloni rovinati dagli spalti e dai coronamenti del monumentale complesso, gravanti su affioranti murature del Bronzo Recente [...] l'area antistante l'ingresso del cortile ... sono ubicate varie strutture capannicole, probabilmente da collegare con gli spazi insediati dell'interno [... . Nel vano D si riscontrano] sporadiche presenze della I età del Ferro, sovrapposte a più consistenti depositi di vita e del Bronzo Finale e del Bronzo Recente [...] frequentazione del monumento durante i secoli anche dopo la sua parziale distruzione ».

Il «vasto cortile di impianto pentagonale irregolare [...] conserva i resti di almeno tre strutture capannicole di età nuragica che sfruttando come materiale da costruzione anche conci crollati dalle parti alte del monumento, si addossano ai paramenti murari interni del cortile ».

 

Oliena - Sedda Sos Carros

G. Manca, Premessa critica, “A.M.Centurione, Studii recenti sopra i Nuraghi e loro importanza, Prato 1886-1888”, repr. Nuoro 1995, p. 81, nota 18;

Manca G., Protomi, bacili e riti lustrali a Sedda sos Carros (Oliena), in "Sardegna Antica", 1993, n° 4, p. 2:

Nel villaggio «di Sedda sos carros (Oliena), in quell’epoca una tomba di giganti fu smontata e le parti componenti (i conci più significativi) furono ricollocati e riutilizzati in diverse parti della struttura ben nota, e in particolare nell’interno del vano piu rilevato. »

 

 

NORD SARDEGNA

Torpè – Nuraghe San Pietro

R. D'Oriano, Torpè (Nuoro) - Nuraghe S. Pietro, in “N.B.A.S.”, vol. 1, 1984.

« È stata constatata l'esistenza di una stratigrafia abbastanza sicura che testimonia tre fasi principali di vita: 1) primo utilizzo del vano; 2) momento di intensa attività abitativa e repentino abbandono, databile forse entro il II millennio a.C.; 3) occupazione romana della torre, a cominciare dalla fine del I inizi II sec.d.C. ».

 

Olbia – Nuraghe Belveghile

A. Sanciu, Lo scavo del nuraghe Belveghile, in "AA.VV. Archeologia del territorio, il territorio dell'archeologia", Cagliari 1996,

« uno strato di incendio subito seguito dai crolli determina l'abbandono del corpo aggiunto e forse dell'intero complesso. Sul nuovo piano di campagna che si forma al di sopra dei crolli si costruiscono infine le capanne [...] del villaggio circostante ».

 

Tempio – Nuraghe Majori

A. Antona Ruju, Il nuraghe Majori di Tempio, in "N.B.A.S.", vol. 3, 1986.

« Per quanto concerne i materiali nuragici finora rinvenuti, essi sembrerebbero non oltrepassare l'età del Bronzo ».

 

Ghilarza – Lago Omodeo

G. Manca, Gli antichi villaggi di Zuri, in Sardegna Antica, 1995, n° 8, p. 3:

Poco più a nord del nuraghe Zuri sono i resti «di muri molto interrati […]; ci sono fondazioni di capanne rettangolari e absidate e muri robusti, che pero rivelano il riutilizzo di pietre ben lavorate, di più antica e diversa destinazione. Due di esse appartengono certamente ad una tomba di giganti di tipologia assai evoluta […] ma della cui presenza non restano più […] neanche le fondazioni. »

 

 

CORSICA

Lo stesso fenomeno si verifica in Corsica:

Altagéne – Torre di Tusiu

G. Manca, Premessa critica, “A.M.Centurione, Studii recenti sopra i Nuraghi e loro importanza, Prato 1886-1888”, repr. Nuoro 1995, p. 35.

« Anche dalla stratigrafia dello scavo ...  nel nuraghe Tusiu (Altagéne Corsica) e chiaro che gli strati della prima Eta del ferro siano sovrapposti a un vasto crollo della struttura e per questo ben distinti dai sottostanti. Qualunque sia stata la causa di questa interruzione della vita e del danneggiamento del monumento, sembra proprio che le cause siano le stesse o dello stesso periodo almeno, in entrambe le Isole.»