ITINERARIO NEL SARCIDANO

 

Nella grande area racchiusa dalla XIII Comunità Montana di Isili vi è una varietà di interessanti località archeologiche, artistiche e naturali, buone per palati fini, ma sconosciute ai più.

Per poterle visitare tutte immaginiamo di attuare un percorso in quindici tappe che dall'altopiano del Sarcidano si snoda sino alle aspre e selvagge foreste della Barbagia di Seulo. Si parte da Laconi che, accanto ai menhir di Genn'e Arrele e Perda Idocca, offre la possibilità di ammirare un centro storico ben conservato con palazzi e corti, tra cui primeggia lo splendido parco dove si erge il castello Aymerich. A Nuragus ecco il nuraghe Santu Millanu col pozzo sacro di Coni, e i resti della città romana di Valenza. In territorio di Nurallao sono le terme romane di Cannedu e la tomba nuragica di Aiodda. Proseguendo per Genoni, si sale sulla suggestiva collina piramidale di Santu Antine dove stava una fortezza punica a guardia delle Barbagie: in essa è stata recentemente scoperto un pozzo profondo 39 metri. Tra Gergei e Isili svetta l'imponente Monte Trempu, al confine tra i due giudicati di Cagliari e Arborea, e dove secondo alcuni (Ipotesi sui Templari in Sardegna, Artigianarte Editrice, gennaio 1996) durante le crociate stava un importante insediamento dei cavalieri Templari.

Ma se qualcuno preferisce ammirare l'abilità costruttiva dei nuragici, deve invece visitare il nuraghe Is Paras di Isili, oppure Sa Itria di Gergei, o il Nuraxi Mannu di Escolca. Nella piccola, ma pur sempre affascinante Giara di Serri, il villaggio di Santa Vittoria aiuta a comprendere quanto intensa e avvincente doveva essere la vita della gente antica, se è vero che qui si riunivano intere tribù nuragiche per adorare insieme gli dei ma anche per festeggiare. L'analisi del nuraghe Pran'e muru di Nurri, introduce alla visita del complesso nuragica più grande dell'isola, l'Arrubiu di Orroli. E da qui si può procedere verso il nuraghe Adoni di Villanovatulo, Is Clamoris di Escalaplano, o il tempio a megaron di Sa Domu de Orgia, in territorio di Esterzili. Siamo ormai nella Barbagia di Seulo, dove troviamo le vallate del Rio di Sadali o il canyon del Flumendosa. Verso Seulo, ma all'interno degli imponenti boschi di Sadali si aprono le incantevoli grotte Is Janas, le fate.

Questi monumenti meriterebbero un'opra di valorizzazione, per divenire, se inserita nei circuiti turistici, grande risorsa economica, perchè, come altrove, il binomio storia e ambiente crea lavoro e quindi benessere.

 

MASSIMO RASSU